I personaggi
I protagonisti del racconto
Paolillo: è un adolescente con il pallino per gli scacchi. Si narra che abbia vinto le qualificazioni al campionato juniores di scacchi giocando bendato. Grazie a queste sue qualità è stato scelto dal questore Gattinori a giocare la partita del 23 maggio per conto della squadra della Legalità.
Ester Estortrice: nipote di don Vito e vincitrice del torneo internazionale juniores di scacchi che la Mafia organizza per i suoi affiliati. È una ragazza che ha fatto dell’estorsione il suo ideale di vita. A quanto raccontano le cronache, infatti, è stata lei ad importare dall’America in Italia la famosa frase “Dolcetto o scherzetto?” che i bambini ignari pronunciano ad Halloween, che altro non è se non il primo inconsapevole passo verso l’estorsione!
Don Vito Mimangiolacoppola: anziano boss del mandamento di Lupara Mozzata. Ha capito che il 23 maggio è un giorno davvero importante per la lotta alla Mafia e per limitare i danni all’immagine di Cosa Nostra, ha pensato di gettare un po’ di fango su questa giornata sfidando lo Stato ad una partita a scacchi. Una sfida tra cervelli, da svolgersi in piazza… il 23 maggio! Ma alla condizione che al posto delle pedine ci siano uomini e donne in carne e ossa! Don Vito è convinto che a vincere sarà la sua squadra, la Criminalità!
Giacomo Gattinori: è il questore di Palermo. È lui che ha raccolto la sfida di don Vito. Il questore Gattinori è un uomo integerrimo e, anche se è abituato a lottare contro i criminali su altri campi, accetta quella sfida davvero singolare. Appena la notizia si è diffusa magistrati, Forze dell’ordine, giornalisti e semplici cittadini hanno dato la loro disponibilità a fare parte della squadra della Legalità!
Salvatore Buonsangue, alias Totuccio Malacarne: mafioso spietato e calcolatore. È lui che si occupa di riciclare il denaro della Mafia con investimenti “puliti”. Nato in una famiglia perbene, fin da subito sviluppa una certa intolleranza alla Legalità. È un uomo fidato di don Vito.
Gianni Microfono: Voce narrante e commentatore.
Marta Vinciguerra: giornalista impegnata, si è occupata della partita di scacchi.
I personaggi della scacchiera:
Il bianco, ovvero la Legalità
Il Re: è lo Stato italiano, che si impegna a garantire che tutti i cittadini abbiano pari dignità e che siano liberi da ogni condizionamento sociale che ne limiti la libertà e l’uguaglianza.
La Regina:rappresenta la Magistratura, cioè i giudici che si impegnano ogni giorno contro coloro che vogliono fare i furbi alle spalle della gente onesta. È fiera e decisa a perseguire il Bene e a sconfiggere il Male.
La Torre: rappresenta i giornalisti che si sforzano di denunciare con le loro inchieste i crimini della Mafia. È coraggiosa, ha lo sguardo fiero, va avanti per la sua strada.
L’Alfiere: Gli alfieri rappresentano i cittadini onesti che con la loro determinazione denunciano il malaffare. Sono tanti e per questo sono un nemico molto difficile da combattere per la Mafia.
Il Cavallo: i cavalli rappresentano le Forze dell’ordine. Sono loro che presidiano il territorio, sono loro che rischiano la vita per la sicurezza dei cittadini. La loro caratteristica è quella di non fermarsi mai davanti agli ostacoli.
Il Pedone: i pedoni bianchi rappresentano le nuove generazioni che credono nel lavoro di magistrati, Forze dell’ordine e società civile. Sono loro la vera, grande forza della società. È su di loro che gli adulti basano le loro speranze di una società libera dalla Mafia.
I personaggi della scacchiera:
Il nero, ovvero la Criminalità
Il Re: è il capomafia che non crede nei valori di libertà e uguaglianza previsti dalla legge italiana. Lui segue una sua legge fatta di prepotenza e illegalità e pretende che tutti si uniformino alle sue decisioni. Il profitto e il potere sono i suoi unici interessi anche se per raggiungerli deve commettere omicidi, frodi e ricatti. Deve lottare costantemente contro gli uomini dello Stato, che cercano di sconfiggerlo con le loro iniziative e la diffusione di una mentalità antimafiosa tra i cittadini.
La Regina: è la sposa del capomafia. È lei che gestisce gli affari quando il marito è assente perché morto o in carcere. È molto fiera di sé, ma guardinga.
La Torre: rappresenta i banchieri corrotti, coloro che aiutano i mafiosi a riciclare i soldi che provengono da attività malavitose. Sono senza scrupoli, il loro dio è il denaro a ogni costo.
L’Alfiere: rappresenta i trafficanti e gli spacciatori di droga, tipi pericolosi e pronti a tutto, anche a calpestare la dignità e perfino la vita umana per il loro profitti.
Il Cavallo: rappresenta la vecchia Mafia delle campagne, che controllava le terre e teneva nel terrore i contadini che non volevano fare i “favori” che venivano loro richiesti.
Il Pedone: i pedoni neri rappresentano i picciotti, quei giovani cioè che si lasciano accalappiare dalle promesse di facili guadagni fatte loro dalla Criminalità, ma che non porteranno mai a niente di buono.